L'Epica del Desiderio Inquieto
Trenta giorni al sigillo, al patto della NorthCap4000. Eppure, nulla è deciso, nient'affatto.
Se qui mi confido in questa sera quieta, è per quell'eco di un'antica melodia, quella che sussurra: "Se stasera sono qui, è perché ti voglio bene. È perché tu hai bisogno di me, anche se non lo sai." Come la voce di Wilma Goich nel lontano '67, così io parlo a voi, e parlo a me stesso.
Oggi, in questo spazio di riflessione, ho solo bisogno di misurare la mia volontà, di capire la statura di quel "quanto" che mi potrebbe spingere da Rovereto a Capo Nord, il 25 luglio del '26.
E per questo viaggio interiore, ho bisogno di parlare e di parlarmi!
Stamattina, ho ripreso la mia bici, la compagna fedele, non per la strada, ma per tenerla qui, vicino, in casa, come una promessa sussurrata. Le ho donato aria, gonfiando le sue ruote, ho risvegliato il suo cuore elettrico, caricando le batterie del cambio elettronico.
Ora, dormiamo vicini, bici ed io, in attesa di comprendere la misura esatta di questo desiderio. Quanto ci vogliamo, l'uno l'altra, per affrontare l'ignoto Nord. Solo il sonno dei prossimi giorni, e poi la luce, sveleranno la risposta.
